Nuova Riveduta:

2Re 5:7

Appena il re d'Israele lesse la lettera, si stracciò le vesti, e disse: «Io sono forse Dio, con il potere di far morire e vivere, ché costui mi chieda di guarire un uomo dalla lebbra? È cosa certa ed evidente che egli cerca pretesti contro di me».

C.E.I.:

2Re 5:7

Letta la lettera, il re di Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi mandi un lebbroso da guarire? Sì, ora potete constatare chiaramente che egli cerca pretesti contro di me».

Nuova Diodati:

2Re 5:7

Dopo aver letta la lettera, il re d'Israele si stracciò le vesti e disse: «Sono io DIO, col potere di far morire e vivere, che costui mi manda un uomo perché lo guarisca dalla sua lebbra? Perciò state ora a vedere che egli cerca pretesti contro di me».

Riveduta 2020:

2Re 5:7

Quando il re d'Israele lesse la lettera, si stracciò le vesti, e disse: “Sono io forse Dio, con il potere di fare morire e vivere, che costui manda da me un uomo perché io lo guarisca dalla sua lebbra? È cosa certa ed evidente che egli cerca pretesti contro di me”.

La Parola è Vita:

2Re 5:7

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

2Re 5:7

Quando il re d'Israele ebbe letta la lettera, si stracciò le vesti, e disse: 'Son io forse Dio, col potere di far morire e vivere, che colui manda da me perch'io guarisca un uomo dalla sua lebbra? Tenete per cosa certa ed evidente ch'ei cerca pretesti contro di me'.

Ricciotti:

2Re 5:7

Quando il re d'Israele ebbe letta questa lettera, si stracciò le vesti e disse: «Son io forse Dio, da poter uccidere e ridonare la vita, per indirizzare a me quest'uomo, affinchè lo guarisca dalla sua lebbra? Ponete ben mente e vedete che costui cerca pretesti contro di me».

Tintori:

2Re 5:7

Il re d'Israele, letta quella lettera, stracciò le sue vesti e disse: «Son forse Dio io, da poter far morire e vivere, ch'egli mi manda un uomo, affinchè io lo guarisca dalla sua lebbra? Considerate la cosa, e vedrete che egli cerca pretesti contro di me».

Martini:

2Re 5:7

Or il re d'Israele, letta questa lettera, stracciò le sue vesti, e disse: Sono forse un Dio, onde io possa uccidere, e risuscitare, mentre colui mi manda un uomo, perchè io lo guarisca dalla sua lebbra? Ponete mente, e vedrete, ch'ei cerca pretesti contro di me.

Diodati:

2Re 5:7

E quando il re d'Israele ebbe lette le lettere, stracciò i suoi vestimenti, e disse: Sono io Dio, da far morire, e da tornare in vita, che costui mi manda che io liberi un uomo dalla sua lebbra? ma del certo sappiate ora, e vedete ch'egli cerca occasione contro a me.

Commentario abbreviato:

2Re 5:7

Capitolo 5

La lebbra di Naaman 2R 5:1-8

La cura di Naaman 2R 5:9-14

Eliseo rifiuta i doni di Naaman 2R 5:15-19

La cupidigia e la falsità di Gheazi 2R 5:20-27

Versetti 1-8

Sebbene i Siri fossero idolatri e opprimessero il popolo di Dio, la liberazione di cui Naaman era stato il mezzo è qui attribuita al Signore. Questo è il linguaggio corretto della Scrittura, mentre coloro che scrivono la storia comune mostrano chiaramente che Dio non è in tutti i loro pensieri. La grandezza o l'onore di un uomo non possono metterlo al riparo dalle più gravi calamità della vita umana: ci sono molti corpi malati e pazzi sotto abiti ricchi e allegri. Ogni uomo ha un difetto o un'altra cosa, qualcosa che lo macchia e lo sminuisce, un po' di malessere per la sua grandezza, un po' di umidità per la sua gioia. Questa piccola cameriera, benché fosse solo una bambina, poteva raccontare del famoso profeta che gli israeliti avevano tra loro. Ai bambini si dovrebbero raccontare presto le opere meravigliose di Dio, affinché, ovunque vadano, possano parlarne. Come una buona serva desiderava la salute e il benessere del suo padrone, anche se era prigioniera, una serva per forza; tanto più i servi dovrebbero cercare il bene dei loro padroni per scelta. I servi possono essere una benedizione per le famiglie in cui si trovano, raccontando ciò che sanno della gloria di Dio e dell'onore dei suoi profeti. Naaman non disprezzò ciò che ella raccontò, a causa della sua meschinità. Sarebbe bene che gli uomini fossero sensibili al peso del peccato come lo sono alle malattie corporali. E quando cercheranno le benedizioni che il Signore manda in risposta alle preghiere del suo popolo fedele, troveranno che non si può ottenere nulla, se non si presentano come mendicanti di un dono gratuito, non come signori che chiedono o comprano.

Riferimenti incrociati:

2Re 5:7

2Re 11:14; 18:37; 19:1; Nu 14:6; Ger 36:24; Mat 26:65; At 14:14
Ge 30:2; De 32:29; 1Sa 2:6; Dan 2:11; Os 6:1
1Re 20:7; Lu 11:54

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